La comprensione della patogenesi dell’acne volgare è ancora in evoluzione. A differenza delle conoscenze sulla natura ereditaria e sul ruolo degli ormoni nella patogenesi dell’acne, vi è incertezza riguardo al ruolo della dieta ma lo sviluppo dell’acne in alcuni individui dopo l’adozione di una dieta occidentale suggerisce che quest’ultima svolga un ruolo cruciale e importante.
La patogenesi dell’acne è attribuita a quattro fattori chiave:
- produzione eccessiva di sebo
- iperproliferazione dei batteri Cutibacterium acnes (C. acnes, precedentemente chiamato Propionibacterium acnes)
- ipercheratinizzazione dei follicoli pilosebacei
- meccanismi infiammatori
Per quanto riguarda la dieta, è stato dimostrato che l’indice glicemico e il carico glicemico, influiscono sui percorsi coinvolti nella patogenesi dell’acne. Essi, sono significativamente più alti nei pazienti con acne rispetto ai partecipanti di controllo.
E’ stato visto, che una dieta a basso indice glicemico riduce l’indice di ormoni androgeni liberi, mentre una dieta a basso indice glicemico e basso carico glicemico riduce anche i livelli di IGF-1 (ricordo che l’eccessiva produzione di sebo si verifica a causa dell’aumentata attività degli ormoni androgeni e dell’IGF-1). Infatti le diete chetogeniche, che riducono drasticamente i glucidi, hanno avuto una riduzione dei marker di infiammazione e dei livelli di IGF-1, nei pazienti con acne.
Anche i prodotti lattiero-caseari sono stati oggetto di studio per quanto riguarda le influenze dietetiche sull’acne; le proteine del siero del latte, responsabili degli effetti insulinogenici, possono contribuire allo sviluppo dell’acne più del loro contenuto effettivo di grassi o dell’intolleranza al lattosio (le proteine del siero del latte contengono delle sostanze che stimolano l’IGF-1, che abbiamo visto essere implicato nella eccessiva produzione di sebo).
Altri studi hanno esaminato gli effetti del consumo di omega-3, mostrando che gli individui con acne, hanno un alterato rapporto tra omega- 6 e omega-3 (introducono pochi omega-3 rispetto agli omega-6). In questi studi, si è concluso che i pazienti con acne traggono beneficio da diete costituite da pesce e oli sani, aumentando così l’assunzione di acidi grassi omega-3. Per la stessa ragione, si potrebbe consigliare un integrazione di omega-3 in pazienti con acne (ricordiamo che uno squilibrio tra omega-6 e omega-3, porta a degli stimoli pro-infiammatori).
Infine, negli ultimi anni, il microbioma è diventato un campo di interesse in tutto lo spettro della salute umana e delle malattie. In considerazione del ruolo di C. acnes nell’acne, l’equilibrio del microbiota nella pelle è di forte interesse nella patogenesi e nella terapia dell’acne. Ricerche sugli effetti della somministrazione di probiotici in soggetti con acne presentano risultati promettenti.
E stato visto poi, che l’efficacia della terapia farmacologica per l’acne è significativamente influenzata dalla dieta. Quindi per concludere, è molto importante associare una dieta personalizzata. Consiglio sempre di rivolgendosi a degli esperti di nutrizione, evitando il fai da te.
DOTT. CRISTIAN MASTROPIETRO
BIBLIOGRAFIA
Hilary Baldwin· Jerry Tan; Effects of Diet on Acne and Its Response to Treatment;American Journal of Clinical Dermatology (2021) 22: 55–65 https://doi.org/10.1007/s40257-020-00542-y